Assisi è anche terra di santi e patria di santità. Così, perlomeno, è accaduto nei secoli della cristianità e non solo in quelli più lontani, del tempo di San Francesco per intenderci. La continuità dei protagonisti della santità non si è mai interrotta e, al di là degli aspetti che riguardano la chiesa e la fede, santi sono e sono stati ad Assisi dei figli di questa città la cui vita è iniziata appunto dalle sue rosse pietre.
Come San Francesco e Santa Chiara, molti secoli dopo anche San Gabriele dell’Addolorata non è nato direttamente sugli altari, ma è stato anche testimone della vita e della fatica, dei momenti dolorosi e di quelli felici che l’esistenza riserva ad ognuno. Partendo appunto da Assisi, dove nacque il primo marzo 1838 in una stanza del Palazzo Comunale perchè suo padre, Sante Possenti, vi esercitava le funzioni di Governatore Pontificio.
Assisano puro anche nel nome: battezzato a San Rufino, gli fu posto il nome di Francesco e, in omaggio al patrono, fu aggiunto anche quello di Rufino. Prende il latte da una balia a Torchiagina, Debora Siena, trisavola di Dante Siena. Più assisano di così! Francesco Possenti sceglierà il nome di Gabriele dell’Addolorata al suo ingresso nei Passionisti.
Un’ esistenza breve, quasi di corsa, ma piena. Una vita sorridente e affascinante, malgrado la sua sofferenza fisica per tante malattie e per laconiche morti familiari. Una storia di santità che, almeno nel carattere, somiglia a quella del suo concittadino Francesco: bello, spigliato, allegro, affascinato dal ballo e dal teatro. Ma la vocazione è più forte. Si fa Passionista. Muore a soli 24 anni a Isola del Gran Sasso. Il 27 marzo, riverenti e grati, gli Abruzzesi ogni anno lo festeggiano come patrono dell’Abruzzo.
Terni, città di origine del padre, gli ha dedicato una statua sulla facciata del Duomo cittadino. Assisi, nel culto, nemmeno una cappellina, che dico, all’interno di una delle sue tante chiese. Solo una via lo ricorda.
Se una continuità nella individuazione dei protagonisti della santità di domani ci deve essere, bisognerà che si tenga sempre conto di questa lunga tradizione e che si abbia degna devozione per chi è salito agli onori degli altari nel 1920, venerato in ogni dove anche per i tanti miracoli. Una storia di santità che non conosce tramonto, tranne in questa nostra terra tanto da far diventare sconosciuto un santo.
San Gabriele dell’Addolorata è stato l’ultimo dei Santi nato in Assisi, dove, tra l’altro, non si nasce più.

Paola Gualfetti

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